Cinquanta anni fa si apriva il Concilio Vaticano II. Il travaglio storico e la riflessione pensosa che lo avevano preparato trovavano espressione nella voce di teologi che contribuirono al profondo rinnovamento della teologia morale cattolica. A cento anni dalla nascita di una delle più autorevoli figure di moralisti di quel tempo, Josef Fuchs s.j., questo studio si pone in continuità con la sua riflessione e le istanze conciliari in essa presenti. Il testo parte dalla domanda sul come essere discepoli di Cristo nella storia, con l'attenzione al rilievo della vita di fede per la capacità di moralità dei credenti, in funzione del necessario discernimento su tutto quanto impegna la responsabilità personale e sociale nel contesto odierno. Sono in questione il modo di capire la vita della città, l'attenzione alla complessità della storia e delle culture, la cura di interpretare correttamente la natura e il mondo umano, il compito di orientare, con criteri di senso eticamente riconoscibili, lo sviluppo tecnologico nelle sue componenti intenzionali mai neutre. Ne risulta, per la teologia morale, il primario compito di ricerca sui temi e problemi che si pongono oggi, con una fondamentale finalità di formazione delle coscienze.