Il vero volto di don Pino...
... a 30 anni dal suo assassinio!
15 settembre 1993-2023
trentesimo anniversario
dell'assassinio di don Pino
La mafia ha “rispettato” la Chiesa nella misura in cui essa non ha messo in discussione il suo controllo del territorio e il prete si è fatto “affiziu ru parrinu” (l'ufficio del prete) tutto casa e chiesa, promotore di processioni, che “campa e fa campari”. Ma don Pino è venuto allo scoperto, ha scelto di uscire dalla sagrestia e di vivere fino in fondo i problemi, i rischi, le speranze della sua gente.
Alle spalle di ogni cadavere vittima di mafia si cercano giustamente gli esecutori materiali e i mandanti. Ma ogni delitto di mafia ha una terza categoria di colpevoli: i mandanti inconsapevoli, una categoria sociologica fatta da tutte le persone che per non correre rischi personali preferiscono vivere nel “puzzo del compromesso”.
- Narrazione documentata, rigorosa e fruibile nel registro.
- Una lettura critica dei rapporti fra Chiesa e mafia.
- Un inedito profilo di don Pino scritto da chi lo ha direttamente conosciuto.
«Don Pino, pur dovendo fronteggiare anche sul piano emotivo le provocazioni che aveva subìto, non indietreggia dinanzi all’escalation mafiosa;
piuttosto, da un lato cerca di tenere lontano tutte le persone che potevano trovarsi esposte a pericoli, ritrovandosi insieme con lui nei momenti critici;
dall’altro lato egli resta al suo posto a portare avanti il suo ministero con regolarità, senza alcun suo allontanamento dal territorio parrocchiale».
Puglisi
sovracoperta