Sorto in Asia Minore nella seconda metà del II secolo d.C., il movimento della "Nuova Profezia" "noto successivamente come montanismo "suscitò presto reazioni contrastanti. Il profetismo estatico rappresentò la causa principale del dibattito, e la condanna per eresia decretò la perdita conseguente degli scritti che erano stati composti dai membri del movimento. Questo libro si propone di restituire una visione completa della crisi montanista, cercando di gettare luce sulle questioni fondamentali che ne caratterizzano la tradizionale ricostruzione storiografica. L'autenticità degli oracoli pronunciati dai profeti e dalle profetesse del movimento, il loro legame eventuale con l'esegesi scritturistica e infine la rappresentazione eresiologica nella quale i protagonisti di questa storia si muovono sono le chiavi di lettura privilegiate attraverso cui viene condotta una nuova analisi su quello che è considerato uno dei momenti di massima tensione nel cristianesimo dei primi secoli.