Inserendosi nella scia degli studi sulla retorica lucana, l’autore in prima istanza esamina l’arco narrativo de “Il viaggio” (Lc 9,51-19,44) per tentare di cogliere sul piano strettamente sincronico la relazione tra il racconto principale e le parabole in esso contenute. Success vamente si sforza di individuare modi analoghi di procedere da parte di Luca in altre parti della sua opera, in particolare nei cantici de “il vangelo dell’infanzia” (Lc 1,5-2,52) e nei discorsi degli Atti degli Apostoli. Quindi giunge alla conclusione che tale modo di procedere sarebbe diretto a plasmare l’identità dei lettori quale pubblico ideale, connotabile come quello dei “timorati di Dio”, nel senso ampio del termine. In tal modo parabole, cantici e discorsi si presterebbero a rafforzare quanto il racconto di Lc-At con i suoi personaggi e le strategie del narratore va orchestrando in una sorta di unica grande “sinfonia identitaria”.