La vita dell'uomo attraversa da sempre mille difficoltà. Dietro l'apparente semplicità di un corpo e di un volto tanti grovigli. Nelle molteplici relazioni innumerevoli conflitti. Oggi tutto questo è reso ancora più complesso dai dinamismi della società contemporanea, che velocizzano e moltiplicano i rapporti umani, chiedono efficienza ed efficacia nel lavoro e accorciano i tempi per la riflessione personale. L'uomo globalizzato appare sempre più uguale ai suoi simili nella dilatazione della sua "epidermide" e nella risicatezza del suo "spessore". Oltre la scorza c'è sovente il rischio di trovare solo il vuoto. Risulta, allora, molto importante rimettere al centro dell'esistenza ciò che la Bibbia e, dopo di lei, i padri del deserto chiamano il "cuore". Questo è, infatti, il vero motore dell'uomo, lo spazio interiore dove avviene l'avventura umana e si decide della sua moralità e del suo essere per Dio. Nulla a che vedere con l'attuale comprensione di esso come sede dei sentimenti. Esso è, invece, l'intimo dell'uomo, dove il viaggio interiore tocca abissi non sempre conosciuti all'uomo stesso e dove nel più profondo di sé egli ritrova la relazione costitutiva della sua esistenza, quella con Dio. Nulla a che vedere con spiritualismi. Le decisioni che in esso si prendono non riguardano, infatti, l'anima, ma l'esistenza concreta e misurabile dell'uomo. L'uomo che si fa e si misura nel tempo, la conoscenza progressiva delle varie fasi di vita che si attraversano, la scoperta dei pensieri negativi, l'affidarsi alla compassione come strada concreta di una debolezza non più negata sono alcuni temi che s'incontrano grazie a questo viaggio alla scoperta del cuore, che garantisce ad ogni uomo non solo la profondità intuita, ma anche l'eternità sperata.