tra chi uccide...
tanto più un prete
dall’ASSASSINIO di DON DIANA
Don Peppino Diana era soltanto un giovane prete, affamato di vita. Né cercava la morte né desiderava il martirio.
Don Peppino non è stato un funzionario del sacro, un asettico distributore di sacramenti e di certificati, un burocrate della religione, un indifferente celebrante di morti ammazzati. Non ha accettato di tollerare i soprusi, le intimidazioni e la paura che la camorra imponeva a Casal di Principe e non solo. Annunciando il Vangelo in una terra di omicidi e violenza come prete non ha mai potuto predicare la rassegnazione. In una realtà dove la camorra pretendeva di cogestire il sacro e anche di finanziarlo, di governare e controllare bisogni e diritti, don Peppino ha semplicemente offerto la testimonianza sacerdotale che non era possibile nessuna intesa tra chi uccideva e pretendeva di essere il padrone del mondo e un cristiano, tanto più un prete. Don Peppino aveva il senso della missione in quanto parroco al quale è affidato un popolo e per quel popolo mette in conto la propria vita. Non dunque l’eroismo dei super uomini, ma la testimonianza di un semplice uomo, incarnato in una storia comune ma che non ha trovato scuse per tacere e ha cercato di capire cosa andasse fatto in quel luogo e in quel momento.
Sergio Tanzarella è ordinario di storia della Chiesa nella Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e docente invitato presso l’Università Gregoriana. Per le nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri: Gli anni difficili. Lorenzo Milani, Tommaso Fiore e le “Esperienze Pastorali” (20082); Lorenzo Milani. Memoria e risorsa per una nuova cittadinanza (2009); Il pentagramma di Lorenzo Milani. Musica per la libertà (2021).
Punti di forza
- Documentazione diretta e originale
- Anniversario dell’assassinio
- Grande attenzione dei media
- Tanti eventi in programmazione
«Non c’è bisogno di essere eroi,
basterebbe ritrovare il coraggio di aver paura,
il coraggio di fare delle scelte, di denunciare.
Se la camorra ha assassinato il nostro paese,
noi lo si deve far risorgere,
bisogna risalire sui tetti
e annunciare la “Parola di Vita”»
don Peppino Diana
Peppino
Diana Un prete affamato di vita
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