È possibile vivere e pensare moralmente senza riconoscere esplicitamente l'esistenza di Dio? Esiste una specificità della morale cristiana ed eventualmente a quale livello di riflessione e di ricerca va collocata? E soprattutto: che disciplina è la teologia morale? Sono queste le domande che le analisi e le interpretazioni presenti in questo libro portano a formulare. L'obiettivo è quello di "ri-avviare" una riflessione sull'identità della teologia morale in modo da superare quel modo basculante, dilemmatico, di fare ricerca che impedisce di individuare un terreno comune di incontro, di dialogo, di confronto, a quanti indagano, sulla scia delle direttive conciliari, la "dimensione cristiana dell'esperienza morale" e a quanti, viceversa, in linea con la manualistica neoscolastica, puntano la loro attenzione sulla "dimensione morale dell'esperienza cristiana". Due itinerari, due modi di fare ricerca teologico-morale, che non si contrappongono, ma si implicano, si integrano, si illuminano a vicenda. A partire da una simile visione e impostazione, l'autore discute sui temi e i problemi più fondamentali e controversi attuali: Bibbia e morale, teologalità e moralità della teologia morale, rapporto tra etica teologica ed etica filosofica, e altri ancora.